Sistema normativo in Brasile: le autorità di riferimento.

28 de agosto de 2025

Di Silvana Gonçalves de Oliveira

Per chi desidera esportare prodotti italiani in Brasile, il primo ostacolo (e al tempo stesso il primo strumento di successo) è la comprensione del sistema normativo locale.

A differenza dell’Unione Europea, dove molte norme sono armonizzate a livello comunitario, il Brasile presenta un sistema normativo altamente frammentato e multilivello, in cui le competenze si suddividono tra vari enti federali, ministeriali e tecnici.

Questa complessità può scoraggiare le imprese meno strutturate, ma è anche ciò che garantisce un alto livello di qualità e controllo nel mercato brasiliano.

Vediamo nel dettaglio i principali enti coinvolti nella regolamentazione e certificazione dei prodotti.

INMETRO (Instituto Nacional de Metrologia, Qualidade e Tecnologia)

L’INMETRO è l’ente pubblico federale più rilevante per la valutazione della conformità tecnica dei prodotti industriali e di consumo. Il suo ruolo è simile a quello svolto dall’UNI in Italia o dal CE marking in Europa, ma con una particolarità: molte certificazioni INMETRO sono obbligatorie per determinati beni.

INMETRO:

  • Definisce norme tecniche (Normas Técnicas Brasileiras – NBR) in collaborazione con l’ABNT (Associação Brasileira de Normas Técnicas).
  • Supervisiona il lavoro degli OCP (Organismos de Certificação de Produto), ossia enti accreditati che rilasciano le certificazioni INMETRO.
  • Gestisce l’uso del marchio INMETRO, che va apposto su prodotti certificati come prova di conformità.
  • È responsabile di settori come: elettrodomestici, dispositivi elettrici ed elettronici, pneumatici, seggiolini auto, giocattoli, dispositivi medici, estintori, prodotti da costruzione, e altri beni soggetti a norme di sicurezza e prestazione.

Per le imprese italiane, ottenere la certificazione INMETRO può richiedere prove di laboratorio condotte in Brasile (o presso laboratori riconosciuti) e ispezioni regolari del sito produttivo da parte di ispettori accreditati.

ANVISA (Agência Nacional de Vigilância Sanitária)

L’ANVISA è l’agenzia federale che regolamenta tutto ciò che ha a che fare con la salute pubblica. I suoi ambiti di competenza sono vastissimi: prodotti farmaceutici, dispositivi medici, cosmetici, prodotti igienico-sanitari, alimenti specifici (es. funzionali o per bambini), integratori, disinfettanti e prodotti per uso veterinario.

Le principali funzioni dell’ANVISA includono:

  • Registrazione obbligatoria di prodotti ad alto impatto sanitario, con una classificazione in base al rischio.
  • Certificazione delle Buone Pratiche di Fabbricazione (GMP), rilasciata solo dopo ispezione da parte di ANVISA, anche per stabilimenti esteri.
  • Controllo sull’etichettatura, sulla pubblicità e sulle importazioni.
  • Approvazione di ingredienti e formulazioni, secondo normative specifiche e talvolta diverse da quelle europee.

Un aspetto importante da tenere a mente: il possesso di certificazioni europee non sostituisce quelle brasiliane. Anche prodotti già approvati da EMA o FDA devono spesso ripetere tutto il processo per ANVISA.

MAPA (Ministério da Agricultura, Pecuária e Abastecimento)

Il MAPA è il ministero competente per i prodotti agricoli, alimentari e bevande, in particolare quelli di origine animale e vegetale. Tutti i prodotti italiani del comparto food & beverage (vino, olio, formaggi, conserve, ecc.) sono soggetti a regole MAPA.

Le sue competenze includono:

  • Approvazione degli stabilimenti produttivi esteri, che devono essere registrati e riconosciuti dal MAPA per poter esportare in Brasile.
  • Controllo e autorizzazione delle etichettature alimentari, con norme molto specifiche sul contenuto, la lingua e le informazioni nutrizionali.
  • Supervisione dei certificati sanitari rilasciati dalle autorità italiane (in genere ASL o Ministero della Salute) che accompagnano i prodotti all’ingresso nel Paese.
  • Verifica delle condizioni di trasporto, imballaggio e conservazione, in particolare per i prodotti freschi o deperibili.

Il MAPA richiede un processo di registrazione piuttosto tecnico e articolato, che coinvolge anche la figura di un importatore brasiliano abilitato, essenziale per completare la pratica.

IBAMA (Instituto Brasileiro do Meio Ambiente e dos Recursos Naturais Renováveis)

L’IBAMA si occupa della protezione ambientale e regola l’ingresso di prodotti potenzialmente inquinanti o pericolosi per l’ecosistema. È coinvolto soprattutto nel caso di:

  • Prodotti chimici e solventi.
  • Apparecchiature elettroniche e rifiuti elettronici (RAEE).
  • Legno, pelle, cuoio, piante e derivati di origine animale (es. piume, coralli, lana esotica).
  • Materiali da costruzione e imballaggi.

Le aziende italiane che esportano in Brasile prodotti contenenti materiali soggetti a restrizioni ambientali devono ottenere licenze ambientali e dichiarazioni di impatto. Questo vale anche per la gestione del ciclo di vita del prodotto (es. smaltimento e riciclo).

Altre autorità e sistemi di registrazione

Oltre agli enti sopra citati, esistono altri organismi e sistemi con cui un’azienda esportatrice deve familiarizzare:

  • Receita Federal: l’agenzia doganale brasiliana, che gestisce le pratiche di importazione tramite il sistema SISCOMEX. Solo un importatore con licenza RADAR può gestire l’ingresso legale di merci nel Paese.
  • INPI (Instituto Nacional da Propriedade Industrial): per la registrazione di marchi, brevetti e indicazioni geografiche, fondamentale per proteggere il “Made in Italy”.
  • CONMETRO (Conselho Nacional de Metrologia, Normalização e Qualidade Industrial): coordina le politiche pubbliche in materia di metrologia e qualità industriale, in stretto rapporto con l’INMETRO.

Conclusioni

Comprendere la struttura normativa del Brasile è fondamentale per evitare errori, ritardi o addirittura respingimenti doganali.

Ogni categoria merceologica è soggetta a requisiti diversi e ogni certificazione va pianificata per tempo, in collaborazione con un importatore o un consulente locale. Il rispetto delle regole non solo apre le porte del mercato, ma aumenta anche la percezione di affidabilità e qualità dei prodotti italiani agli occhi dei distributori e dei consumatori brasiliani.

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